Ci sarebbero alcuni motivi per storcere il naso di fronte a questo live terminale, al di là degli scontati rituali di saluto, di commiato, di inevitabile celebrazione, di storia, etc etc. In primis l'assenza di Bill Ward, il quale pare sarebbe anche stato in grado fisicamente di sostenere il tour finale ma non ha raggiunto (!) un accordo contrattuale con gli altri per presenziare; un paradosso che ha quasi dell'incredibile. Al suo posto un turnista tipicamente heavy metal con tanto di doppia cassa, pelli iper compresse, piatti stoppati, molto muscolare, insomma abbastanza distante sia per stile che per suono allo storico.
Anche per questo in generale la resa, per quanto impeccabile, appare un po' troppo secca; il basso di Butler a mio avviso ha un po' troppi toni alti, perdendo in profondità; così soltanto la SG di Tony (A)Iommi suona fedele all'originale. Noiosi dettagli? Pretendo troppo da dei quasi settantenni? Beh, sarò un integralista nostalgico, perchè amo ancora alla follia Live At Last o Beyond the wall of Spock...E così la sorprendente, strabiliante prestazione di Ozzy svetta su tutto il resto, esaltando il suo stato di salute ormai del tutto ripulita: zero stecche ed una modulazione perfetta.
La scaletta? Beh, c'è poco da dire, gli antichi highlights ci sono proprio tutti, l'energia sprizza da ogni angolo, il sentore di celebrazione non è stentoreo; notevole anche la coda-bonus di 5 pezzi live in studio fra cui risaltano The wizard, Wicked World ed addirittura la pastorale Changes. Addio gloriosi uomini nerovestiti, è terminato il vostro magnifico viaggio; we love you.
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