Nel 2003 Daniel O'Sullivan, poco più che ventenne, entrò nei Guapo ed oltre ad influenzare pesantemente le timbriche e le dinamiche di quel gruppo, spinse Dave Smith, il batterista e leader fondatore, a formare questo quintetto estemporaneo dal nome alquanto bizzarro; con loro due, un bassista, una violinista ed un tastierista, perchè qui il giovane Daniel era dedito alla chitarra.
Risultato: un RIO-Prog strumentale, movimentato, dal sapore arcaico, con sentori mitteleuropei, a tratti vagamente balcanici, con inevitabili reminescenze Guapo, dei quali potrebbero essere definiti una versione light oppure semi-cameristica, vista l'importanza del ruolo del violino. Arzigogolatissimo e bellissimo.
Un side project ben più rifinito ed importante di quanto il nome potesse far pensare, che produsse soltanto un veloce EP due anni dopo e poi andò in archivio, non più replicabile visto il divorzio fra O'Sullivan e Smith di lì a poco. Ed ennesima testimonianza del grande talento del primo.
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