Se non ricordo male questo cd mi fu regalato da Blow Up, che fece scegliere fra una rosa di 3 dischi. Devo essere sincero, al tempo non avrei mai comprato nulla dei Make Up; non rientravano fra i miei gusti primari, almeno per quanto recepivo dalle recensioni. Non sono mai stati dei pallini di certa stampa, forse per una proposta che si rifaceva parecchio al passato e perchè non erano certo legati a qualche corrente dominante del periodo. Avevano il potenziale per accattivarsi il pubblico della Jon Spencer Blues Explosion, se non chè anche loro erano in fase calante di popolarità. Trovai il disco molto gradevole e li archiviai, perso in tante altre cose.
A vent'anni di distanza, la mia opinione su In Mass Mind è migliorata: trovo molto fresco il loro mix di garage-soul, post-punk e funk-wave, diversi pezzi sono veri e propri killer e soprattutto occorre rilevare la grande prestazione di Ian Svenonius, un delirante figlio illegittimo di Captain Beefheart, del quale fornisce una versione eunuca, di sicuro mai sentita prima, con degli acuti da spaccare i vetri troppo irresistibili per essere veri. Valore aggiunto di un suono molto semplice ma trascinante.
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