L'unico disco pubblicato dai fuoriusciti del leggendario In the court of the Crimson King; l'eccezionale batterista Michael Giles ed il fiatista Ian McDonald, che qui si scopriva anche chitarrista, pianista, cantante e compositore di gran parte del materiale, coadiuvati dal fratello del primo al basso. Ovviamente arduo il compito dei due di dare un seguito in proprio a cotanto capolavoro di provenienza, ma il risultato dopotutto fu più che buono per quelli che si confermarono come musicisti di grande levatura, assistiti da un ispirazione creativa forse non eccezionale ma talmente bravi da bypassare le incertezze con le loro doti. Ne usciva poi un lato pop davvero straniante, di inevitabile estrazione sixties, alternato a frangenti avantgarde-jazz-psichedelici in rapida successione, non sempre focalizzatissimi ma mai boriosi nè fini a se stessi.
Se lo si prende senza pretese di chissà quali repliche, è uno strano oggetto prog-non prog che si distaccava con personalità (come fece d'altro canto la copertina, con i due intenti a passeggiare con le rispettive ragazze sottobraccio). E per questo va ricordato con serietà e rispetto.
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