Completiamo la risicata discografia del Minimo Sindacale, questo quartetto che dalla Bay Area si mosse a Seattle, senza fortuna: il grunge era già finito, figuriamoci se c'era spazio per una musica senza tanti compromessi come la loro. L'esordio omonimo non fu per nulla inferiore all'ottimo Can't cure the nailbiters che finì per essere il canto del cigno; un alternative noise di vaga derivazione hardcore, non molto dissimile da quanto stavano realizzando nello stesso anno i Crownhate Ruin. Quindi, una band già matura nel mettere in scena 5 pezzi piuttosto lunghi, innestati di venature slintiane, dalle ritmiche scomposte, dalla voce incattivita e dalle chitarre spigolose ed affilate. Da recuperare per chi ama questi suoni così novantiani, ma invecchiati alla grande.
venerdì 7 dicembre 2018
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