Solo poche parole per un grande capolavoro fuori dal tempo in cui venne distribuito. Il mio ricordo; ero un bambino quando le radio commerciali battevano fortissimo con Such a shame e It's my life. Due anni dopo le hits di The Colour of spring passavano più di rado, con le aspettative un po' raffreddate persino per i conduttori radiofonici. Altri due anni dopo e gli stessi si chiedevano cosa fosse successo a Mark Hollis, perchè avesse buttato via così il suo successo con quello strano oggetto chiamato Spirit of eden. Al termine della corsa TT, delle radio non era più neanche interesse mettere in onda Laughing Stock. Era quasi più un vincolo contrattuale da sbrigare per la Polydor, ormai disinteressata ad un artista che non ne voleva più sapere di darsi in pasto alle masse.
Laughing Stock; meglio o no di Spirit Of Eden? Questo è un dilemma che probabilmente non risolverò mai, tanta è la meraviglia che sprigiona. Il bozzolo che era stato impiantato 5 anni prima con la divina Chameleon Day aveva attecchito perfettamente. Questo è il suono del surreale più serio, della levitazione pura, del subconscio liberato dalle pastoie del vivere quotidiano. Serve una tonica sola, come quella fragorosissima di Ascension Day o quella metafisica di Taphead. Ma ho già commesso un'ingiustizia; torno indietro subito, esplodo in una risata e faccio ripartire lo Stock. Magia.
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