Oscurissima band che realizzò soltanto questo omonimo su Southern, e del quale lessi una recensione positiva sul n. 0 di Blow Up. Restarono segnati sui miei appunti degli acquisti da valutare, invano; ma oltre vent'anni dopo pervengo all'ascolto, e si tratta di un noise-rock tipicamente USA invecchiato alla grande. Attacco a doppia chitarra fragososa ma non chiassosa, ritmiche spesso dispari, l'influenza dei Rapeman e Steve Albini che circola ma non opprime, qualche curiosa incursione vagamente hard-rock (a giustificare le lunghe criniere dei componenti, direi). Quel che si dice un disco cazzuto e vigoroso, seppur un po' monocromatico; non avrebbero mai cambiato la storia ma hanno lasciato un più che buon lascito.
lunedì 3 dicembre 2018
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento