Come già scritto nel primo post di questo blog, i God Machine per me rappresentano qualcosa di veramente importante a livello umano oltre che musicale perchè li scoprii in una fase dell'adolescenza (16-17 anni) in cui ero decisamente stanco delle solite cose e cercavo novità fresche ed eccitanti. Così comprai per la prima volta Rockerilla nel gennaio del 1993 e dentro c'era una recensione di Giancarlo Costamagna che mi lasciò estasiato....Col tempo imparai che normalmente il suo grande dispiego di parole ad effetto era esagerato ma a me era bastato procurarmi una copia di Scenes per eleggererli gruppo rivelazione. Era il periodo del grunge e c'era un gran bel fermento, iniziavo a scoprire l'undeground e i GM rappresentavano una sintesi moderna di tutto ciò che amavo: i punti di partenza erano i Led Zeppelin e Cure, il punto di arrivo era una musica potente e atmosferica, prodotta divinamente e senza artifici.
Qui ho condensato i 4 EP che hanno pubblicato in vita cercando di metterci tutto: considerando che esistono tracce iper-rare provenienti da promo ed edizioni limitate, la qualità a volte è povera ma serve comunque a documentare.
Purity EP (1991) - (Tape Rip) : Il primo importante passo su Eve; penso divertito alla reazione di Chris Parry , boss della Fiction che li avrebbe ingaggiati subito dopo, all'ascolto di queste 3 trax. Non ci sarebbero stati grandi stravolgimenti nei rifacimenti successivi, perchè la maturità era già abbondantemente espressa. C'era già il quartetto d'archi nell'intro e la torrenziale elettricità di Purity, c'era già la muraglia immane di Home e la perdizione gotica di Blind Man.
Desert Song EP (1992). Primo passo su Fiction, i tre sono liberi di esprimersi con mezzi importanti e in una forma incredibile. La prima versione di Desert song si libra per 8 minuti nell'aria a mille metri d'altezza, toccante. Prostitute è compattissima ed imponente nel suo incedere, splendido l'interplay delle chitarre. Commitment è un lento macigno wave-psych-metal, fenomenale. A chiudere la divagazione intimista di Pictures of a bleeding boy, 8 minuti di atmosfera dimessa che avrà fatto invidia a Robert Smith.
Ego EP (1992) (Tape Rip): La title track non c'è perchè uguale a quella apparsa sull'album. Gli altri due pezzi sono le versioni integrali non tagliate. Temptation viene ri-battezzata the experimental zen mix, l'incubo psico-rumorista a ruota libera aveva un finale di cori gregoriani in stile dark-ambient che non conoscevo prima. La soundtrack immaginaria di Austin (che difatti sopo la morte di Fernandez si sarebbe messo a fare il regista) Piano Song invece aveva un finale troncato ed improvviso.
Home EP (1993): Questo fu eletto da Claudio Sorge singolo del mese ed uscì in almeno 5 versioni diverse, con spargimento di 5 covers fra le varie edizioni. Sheppard e compagni forse non avevano pezzi inediti pronti, e difatti di lì a poco si sarebbero mossi a Praga alla ricerca di nuove ispirazioni. Le influenze wave sono tributate: Double Dare dei Bauhaus è caotica ed allucinata, All my colours di Echo & The Bunnymen onirica e mistica. Successivamente scoprii le versioni originali e conclusi che preferivo le rendition dei GM.
Spiazza non poco un classico del pop-soul come Fever, motivetto facile immerso in una cupa location squarciata da echi sordi e rintronanti. Sulla rete sono riuscito a trovare anche What time is love, cavalcata post-industriale apocalittica e minimale.
Infine, la perla che fu fatta uscire solo ed unicamente sul 12", quindi ancora più introvabile! La massiccissima Train, cover dell'oscurissimo gruppo garage dei Morlocks, fu trasmessa dal benemerito Sorge che aveva una rubrica settimanale sulla Radio Rai in quegli anni. Fortunatamente il mio miserissimo stereo compatto era sul Rec e sono riuscito a conservarla in uno stato decente fino ad oggi.
Nonostante tutto la mia speranza rimane sempre una: la stampa di un box-set che scavi negli archivi fino a chiudere ogni discorso di inediti o rarità. A 14 anni dalla morte di Jimmy, penso che se lo meriterebbero.
(originalmente pubblicato il 24/05/08)
Qui ho condensato i 4 EP che hanno pubblicato in vita cercando di metterci tutto: considerando che esistono tracce iper-rare provenienti da promo ed edizioni limitate, la qualità a volte è povera ma serve comunque a documentare.
Purity EP (1991) - (Tape Rip) : Il primo importante passo su Eve; penso divertito alla reazione di Chris Parry , boss della Fiction che li avrebbe ingaggiati subito dopo, all'ascolto di queste 3 trax. Non ci sarebbero stati grandi stravolgimenti nei rifacimenti successivi, perchè la maturità era già abbondantemente espressa. C'era già il quartetto d'archi nell'intro e la torrenziale elettricità di Purity, c'era già la muraglia immane di Home e la perdizione gotica di Blind Man.
Desert Song EP (1992). Primo passo su Fiction, i tre sono liberi di esprimersi con mezzi importanti e in una forma incredibile. La prima versione di Desert song si libra per 8 minuti nell'aria a mille metri d'altezza, toccante. Prostitute è compattissima ed imponente nel suo incedere, splendido l'interplay delle chitarre. Commitment è un lento macigno wave-psych-metal, fenomenale. A chiudere la divagazione intimista di Pictures of a bleeding boy, 8 minuti di atmosfera dimessa che avrà fatto invidia a Robert Smith.
Ego EP (1992) (Tape Rip): La title track non c'è perchè uguale a quella apparsa sull'album. Gli altri due pezzi sono le versioni integrali non tagliate. Temptation viene ri-battezzata the experimental zen mix, l'incubo psico-rumorista a ruota libera aveva un finale di cori gregoriani in stile dark-ambient che non conoscevo prima. La soundtrack immaginaria di Austin (che difatti sopo la morte di Fernandez si sarebbe messo a fare il regista) Piano Song invece aveva un finale troncato ed improvviso.
Home EP (1993): Questo fu eletto da Claudio Sorge singolo del mese ed uscì in almeno 5 versioni diverse, con spargimento di 5 covers fra le varie edizioni. Sheppard e compagni forse non avevano pezzi inediti pronti, e difatti di lì a poco si sarebbero mossi a Praga alla ricerca di nuove ispirazioni. Le influenze wave sono tributate: Double Dare dei Bauhaus è caotica ed allucinata, All my colours di Echo & The Bunnymen onirica e mistica. Successivamente scoprii le versioni originali e conclusi che preferivo le rendition dei GM.
Spiazza non poco un classico del pop-soul come Fever, motivetto facile immerso in una cupa location squarciata da echi sordi e rintronanti. Sulla rete sono riuscito a trovare anche What time is love, cavalcata post-industriale apocalittica e minimale.
Infine, la perla che fu fatta uscire solo ed unicamente sul 12", quindi ancora più introvabile! La massiccissima Train, cover dell'oscurissimo gruppo garage dei Morlocks, fu trasmessa dal benemerito Sorge che aveva una rubrica settimanale sulla Radio Rai in quegli anni. Fortunatamente il mio miserissimo stereo compatto era sul Rec e sono riuscito a conservarla in uno stato decente fino ad oggi.
Nonostante tutto la mia speranza rimane sempre una: la stampa di un box-set che scavi negli archivi fino a chiudere ogni discorso di inediti o rarità. A 14 anni dalla morte di Jimmy, penso che se lo meriterebbero.
eh, mi pareva strano non vedere più update del tuo blog. mi spiace che te lo abbiamo chiuso... mo vado ad aggiornare il blogroll col nuovo url.
RispondiEliminama dimmi, tutti i post te li eri backuppati? (che brutta parola...)
Ciao Doc,
RispondiEliminasi fortunatamente tutti i post sono salvi e con tempo e pazienza li ri-pubblicherò. Anzi, ti dirò che mi sto anche divertendo :-)
Grazie!