Tendendo ad ignorare la slavata raccolta di cover country I guess I would, si tratta del secondo album degli Acetone, che di fatto gettò la maschera: se su Cindy la spina portante era ancora abbastanza sanguigna con qualche languidezza sparsa, su If you only knew accade esattamente il contrario. Al santino di Neil Young si aggiunse quello dei Velvet Underground più letargici, e la svenevolezza dei primissimi Low diventò una curiosa assonanza. Fu un passo abbastanza significativo, anche per il fatto che la scaletta fu assemblata in modo drastico: man mano che le tracce scorrono, il ritmo si fa sempre più lento ed i pezzi sempre più anemici, fino alla timida impennata del finale. Peculiare senza alcun dubbio, ma io eviterei di tirare in ballo lo slow-core. L'antologia retrospettiva pubblicata nel 2017 da Light In The Attic ha generato qualche articolo in rete di retrospettiva, che altrimenti avrebbe lasciato gli Acetone in un oblio irrecuperabile, e che fa luce sulle loro condotte di vita, forse specchio più o meno involontario del loro output.
venerdì 11 febbraio 2022
Acetone – If You Only Knew (1995)
Etichette:
Indie-Rock
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Some great sounds these last couple of weeks, well OK there's always some great sounds to be found round here. Just wanted to say thanks for sharing.
RispondiEliminaThank you :-) I hope you enjoy something you didn't know
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