Arrivarono appena appena lunghi, gli inglesi Editors, nella corsa NWOTNW dei primi anni Zero. Lo spettro ingombrante di essere dei replicanti degli Interpol fu una maledizione giornalistica, ma il tempo ha poi reso loro giustizia e li ha resi persino più celebrati degli americani, anche in virtù dei risultati artistici, che forse resistono meglio al passare del tempo.
The Back Room fu il loro debutto, e all'epoca lo snobbai, nonostante fosse declamato a gran voce dagli organi di stampa. A distanza di 15 anni, invece, lo trovo fresco, coinvolgente, suonato e prodotto benissimo, dotato di alcune melodie trasversali a presa diretta che non si schiodano più dalla mente, e che in qualche frangente mi hanno ricordato anche i Chameleons, un nome che non viene mai citato fra le loro chiare influenze, oltre che gli Echo & The Bunnymen.
Ligths, Munich, All Sparks, Open your arms i pezzi migliori, a mio parere.
Presi il CD appena uscito (e ancora lo ascolto) che artisticamente fossero superiori ai'Pol pare evidente.... Solo solo invece di sognare succhiotti dalla tuffatrice Stella dimostravano Spessore
RispondiElimina:-) E pensa che invece la stragrande sosteneva il contrario. Credo che il tempo abbia fatto giustizia.
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