Il più grande limite di opere come questa (e probabilmente di tutta la trentina di dischi pubblicati da Franecki alla testa di Vocokesh) è che sono quasi incommentabili, che il giudizio dipende dall'umore del momento in cui li si ascoltano, e soprattutto in base a quanta fretta si ha di consumarli. In questo senso, non c'è moltissima differenza fra Paradise Revisited ed il precedente Smile And Point At The Mountain di 3 anni prima; si tratta di eccellenti manufatti artigianali di freakeria strumentale che distillano i 30 anni precedenti di tutta la storia della psichedelia, declinata in pressochè ogni forma possibile, con i santini di Ummagumma, In search of space, Phallus Dei e Schwingungen in bella vista. Musica derivativa ed improvvisata, ma fatta al meglio delle proprie possibilità. Seppur a rate (la lunghezza è importante), negli ultimi giorni mi sono preso il tempo di rivisitare questo paradiso e l'ho apprezzato a tutto tondo.
giovedì 31 marzo 2022
Vocokesh – Paradise Revisited (1998)
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