Un anno dopo il clamoroso debutto, la Polydor diede un'altra possibilità ai Faust. Erano tempi incredibili, in cui una multinazionale era in grado anche di fare da mecenate ad un unità di folli, sbandati ed irresponsabili (leggere le interviste a Peron di qualche anno fa per credere). So far cambiò parzialmente modulo; un pugno di pezzi lunghi ad effetto ed una manciata di vignette ultra-surreali di breve durata. La crescita tecnico-musicale li portò ad elaborare persino delle arie di grande respiro, a tratti influenzate dai Pink Floyd di Atom Heart Mother (l'intro di No Harm), ed il risultato fu un assieme ancor più straniante, proprio per il sarcasmo tangibile che emerge. Ora che i Faust sapevano persino suonare (a parte Sosna, che era già l'asso del gruppo), non ce ne poteva essere più per nessuno.
sabato 5 marzo 2022
Faust – So Far (1972)
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