
La trovata di Jesu, che non esito a definire geniale, sta nel concetto: stessi chitarroni, stessa pesantezza ritmica, ma con un apertura ad atmosfere di grande luce e respiro, e novità assoluta, le linee vocali. Non più growling feroce, bensì canto modulato a voce tenue, spesso raddoppiato, quasi angelico ed estasiato.
Come definirlo: dream-doom, shoegaze-metal, indie-industrial? Non importa, basti prendere i pezzi migliori di Jesu per capire e farsi avvolgere all'ascolto. Tired of me, Walk on water, Sun day, Friends are evil, sono elegie catramose ed evocative, in cui fanno comparse decisive anche tastiere ed organi aciduli ad ispessire il clima da sogno generale.
Di maggior cupezza, ma non per questo inferiori, ci sono anche i cingolati luminescenti di Your path to divinity, We all faulter e Guardian angel. L'unico pezzo in stile Godflesh anche col canto, Man/Woman, finisce per essere quasi disturbante.
Un marchio spiazzante, quello dei Jesu, che si ripeterà con grandi risultati anche sul successivo Conqueror.
Un panzer da estasi.
Nessun commento:
Posta un commento