
La cantante Chako e il tastierista Makoto sono coppia fissa anche nella vita e nel loro sito questo live viene definito fortunato, in quanto non ne era in previsione l'uscita, ma la performance evidentemente fu reputata degna di essere pubblicata. Ed in effetti Kagura è di una bellezza sconvolgente, trasporta in una dimensione sconosciuta fatta di arie brumose post-classicheggianti e ipnosi vocali. Chako, infatti, gorgheggia in un modo mai sentito: il timbro è gentile ma imponente, il feeling generato conta molto di più dell'esecuzione meramente tecnica (e andiamo, non sono stonature, e anche se lo fossero? L'effetto di fondo ne risente? Per me ci guadagna!).
I pezzi sono 4 e durano più di 10 minuti l'uno. Snow covered landscape è un rituale solenne in cui i drones di synth si incrociano con le frasi di organo. Morning dew and the crescent, una passeggiata lunare melanconica dalla gentilezza commovente, ma con un finale tetro di dark-ambient ed esperimenti vocali orrorifici. Sea of flames è un bordone serioso di drammaticità, Woman in black una sospensione metafisica da polo nord.
Tutto ovviamente senza ritmi, tutto galleggia nella foschia; nonostante le ambientazioni siano perlopiù cupe, ritengo che il maggior pregio dei JOJ sia l'eleganza sonora tutta orientale che irradia queste generazioni d'atmosfera.
Magia pura.
Magia pura.
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