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Trattasi di 36 frammenti di durata fra i 30 secondi e il minuto e mezzo, quasi esclusivamente strumentali, c'è qualche vocalizzo fonetico in qua e in là a guarnire con gradevolezza. Il filone è quello del cantautorato semi-digitale di Lone Gunman (nel mucchio c'è persino l'intro di Orange Cliffs), e anche se la funzionalità alle immagini è rilevante, appare chiaro che si tratta di un prodotto ispirato e preparato con molta cura, con tanti di quegli spunti che si arriva persino a recriminare che siano stati sacrificati in qualità di bozzetti, vignette didascaliche ad uso del telefilm.
Anche se adatto esclusivamente ai consumatori onnivori di Martin, Days risulta piacevolissimo e ricco di atmosfera.
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