Dopo le sbornie krautedeliche dei primi due (fondamentali) album, lo scollamento patafisico di Merzbild Schwet e la collaborazione con Foetus in Insect, questo fu il primo capitolo in cui Stapleton lavorò in completa solitudine. Ed è un mirabolante, ambiziosissimo e delirante collage di surrealismo lungo oltre un'ora, che tiene col fiato sospeso per tutto il tempo. Erano passati solo tre anni dall'improvvisato debutto e l'inglese aveva maturato uno stile già inconfondibile, contrassegnato da altalene paurose fra austerità, astrattismo e irresistibile ironia (non sempre facile da cogliere, forse).
I Am Blind è un rovistare fra metalli di piccolo taglio, sibili bassi di dark-ambient e voci dall'oltretomba, salvo una brevissima incursione vocale stile karateka che fa sobbalzare dalla paura. La title-track è sostanzialmente un assolo di gong, fra recitati vocali di donne e bambini, cigolii sinistri; tutto è soppesato da pause che incutono timori di sorta.
Austral dustbin dirge segna un po' l'inizio della seconda fase del disco, che spinge molto sul cut-up. Ringhiare di cani manipolati, percussioni di ogni sorta, assorbimenti sonici, campionamenti e spirali terroristiche che continuano in The schmurz, 25 minuti di delirio inarrestabile. E' qui che si coglie il vero senso ironico di Stapleton; le citazioni non si contano e ad ogni ascolto ne affiora una che si era dimenticata nell'ascolto precedente: dialoghi femminili in spagnolo, musica classica operistica sfigurata dai larsen, micro-schegge di cartoon music, passi spettrali passi di campanelle mosse dal vento e banjos desertificati, etc etc... Assolutamente geniale.
La chiusura, The Tumultuous Upsurge, è un minuto e mezzo di cacofonia appena udibile, ma mi sembrerebbe di intuire delle grasse risate manipolate a macchina. Anche se così non fosse, me le immagino come degno finale di questo fondamentale capitolo della lunghissima carriera di questo personaggio davvero unico.
I Am Blind è un rovistare fra metalli di piccolo taglio, sibili bassi di dark-ambient e voci dall'oltretomba, salvo una brevissima incursione vocale stile karateka che fa sobbalzare dalla paura. La title-track è sostanzialmente un assolo di gong, fra recitati vocali di donne e bambini, cigolii sinistri; tutto è soppesato da pause che incutono timori di sorta.
Austral dustbin dirge segna un po' l'inizio della seconda fase del disco, che spinge molto sul cut-up. Ringhiare di cani manipolati, percussioni di ogni sorta, assorbimenti sonici, campionamenti e spirali terroristiche che continuano in The schmurz, 25 minuti di delirio inarrestabile. E' qui che si coglie il vero senso ironico di Stapleton; le citazioni non si contano e ad ogni ascolto ne affiora una che si era dimenticata nell'ascolto precedente: dialoghi femminili in spagnolo, musica classica operistica sfigurata dai larsen, micro-schegge di cartoon music, passi spettrali passi di campanelle mosse dal vento e banjos desertificati, etc etc... Assolutamente geniale.
La chiusura, The Tumultuous Upsurge, è un minuto e mezzo di cacofonia appena udibile, ma mi sembrerebbe di intuire delle grasse risate manipolate a macchina. Anche se così non fosse, me le immagino come degno finale di questo fondamentale capitolo della lunghissima carriera di questo personaggio davvero unico.
ma guarda un po'
RispondiEliminagiusto oggi mi stavo ascoltando il loro esordio...
grande gruppo.
Anch'io l'ho ascoltato oggi... Anche se ho scoperto NWW un po' tardi, "Chance Meeting" è diventato quasi una dipendenza; sento il bisogno di sentirlo almeno 3-4 volte al mese...
RispondiEliminaMeraviglioso!
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