Il debutto dei GVSB fu alquanto strano: gli anni '80 sono rappresentati da 3 pezzi registrati da Janney, McCloud e Brendan Canty (il batterista dei Fugazi) nell'88. Il decennio di appartenenza si sente ma era il modulo a creare attenzione: fra industrial da ballo ed hip-hop, con i chitarroni sempre in bella evidenza, il ritmo sintetico, i bassi slappati e la voce rauca di McCloud.
Diverso il discorso dei 3 pezzi registrati nell'anno di uscita dell'EP: entrano in gioco Fleisig e Temple, a costituire quindi la line-up storica della band, con Janney non più mero ingegnere del suono ma musicista-jolly fra organo, voci di rimbalzo e samples.
E la musica cambia, travolge ed esalta: Stay in the car è uno dei loro inni urbani newyorkesi di prima grandezza, con le chitarre deraglianti e la ritmica ultra-compatta. E Jamie riesce addirittura a far meglio, sfoderando quella componente sorniona che li renderà unici negli anni a seguire. Completava il tutto Kitty-Yo, esperimento di ballad spettrale, altro aspetto che approfondiranno con successo qualitativo.
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