Non nascondo un pizzico di disappunto per l'atteso (da me) seguito ai bellissimi EP che erano usciti negli anni precedenti. Per lo meno mi aspettavo una riconferma, ma i 3 di Seattle hanno operato una serie di scelte quantomeno discutibili: 1) intitolare l'album nello stesso modo dell'ep del 2010, creando casino; 2) riprendere gli stessi 4 brani presenti sullo stesso, ri-registrandoli e così facendo ulteriore casino. 3) optare per una produzione stranissima, contrassegnata da una compressione esagerata dei suoni che penalizza prima di tutto il batterista, a mio avviso il punto di forza del terzetto, e poi anche le frequenze alte in generale.
Comunque, se prendessi International Waters LP come il debutto di un qualsiasi gruppo epic-instru, direi che siamo fuori tempo massimo ma il livello è eccelso a prescindere. I 4 inediti presenti in scaletta si focalizzano su una maggior ricerca ritmica ed una chitarra più stridente e chiasssosa, ma con un impatto compositivo inferiore al passato. Con questi si sarebbe potuto fare un buon EP e non stare ad abbassare il livello di International Waters, West of 1848, Monolith e True north che restano infinitamente superiori nelle versioni del 2010. Amen.
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