sabato 10 maggio 2014

You May Die In The Desert - International Waters (2012)

Non nascondo un pizzico di disappunto per l'atteso (da me) seguito ai bellissimi EP che erano usciti negli anni precedenti. Per lo meno mi aspettavo una riconferma, ma i 3 di Seattle hanno operato una serie di scelte quantomeno discutibili: 1) intitolare l'album nello stesso modo dell'ep del 2010, creando casino; 2) riprendere gli stessi 4 brani presenti sullo stesso, ri-registrandoli e così facendo ulteriore casino. 3) optare per una produzione stranissima, contrassegnata da una compressione esagerata dei suoni che penalizza prima di tutto il batterista, a mio avviso il punto di forza del terzetto, e poi anche le frequenze alte in generale.
Comunque, se prendessi International Waters LP come il debutto di un qualsiasi gruppo epic-instru, direi che siamo fuori tempo massimo ma il livello è eccelso a prescindere. I 4 inediti presenti in scaletta si focalizzano su una maggior ricerca ritmica ed una chitarra più stridente e chiasssosa, ma con un impatto compositivo inferiore al passato. Con questi si sarebbe potuto fare un buon EP e non stare ad abbassare il livello di International Waters, West of 1848, Monolith e True north che restano infinitamente superiori nelle versioni del 2010. Amen.

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