Fin dai primi secondi si accende un piccolo, proibito ed insperato sogno: questi ragazzi di Manchester rappresentano un'ipotetica line up che comprenderebbe Munaf Rayani degli Explosions alla chitarra, un giovane ed invasato Pall Jenkins alla voce e suonerebbe pezzi composti da Brock dei Modest Mouse, in alcune occasioni coadiuvato da Martsch dei Built To Spill.
E' un po' come fare il fantacalcio, s'intende. Però il mix funziona maledettamente bene e l'unico disco pubblicato (si sono già sciolti) è una perla. A mischiare le carte, aggiungiamo il fatto che il cantante suddetto sorregge le composizioni con un tappeto di organo non-stop, il riverbero generale dovuto al fatto che si sono registrati in una chiesa, ed il tasso di originalità sale non poco. Ma le caratteristiche più esaltanti restano la voce (trascinante, lacerata ai limiti dell'esasperazione) e la chitarra (didascalica ed atmosferica) che trainano tutto con una vigoria ed una coesione che sfiora il concept-album.
Un vero peccato, che sia già finita.
Nessun commento:
Posta un commento