giovedì 15 maggio 2014

Zola Jesus - New Amsterdam (2009)

Fin dalle prime, acerbe prove, la neanche ventenne Danilova sembrava promettere bene. Con un background atipico (studiava canto lirico) ed un immaginario un po' torbido ed inquietante, sembrava che si materializzasse una nuova forma artistica di dark-lady molto originale.
Più che un primo album New Amsterdam raccoglie un EP registrato in uno studio professionale più alcune tracce presumibilmente registrate in cameretta, molto lo-fi ed autarchiche. Il primo blocco denota una certa monotonia di fondo: battito costante dei tom e nient'altro, un basso fuzz scansionato ai limiti della macchinazione ed il canto, una specie di fusione atomica fra Siouxsie, Lydia Lunch e PJ Harvey. In 4 pezzi sostanzialmente uguali, spicca più il concetto che non i risultati: prove tecniche di studio e poco altro.
Meglio, molto meglio le tracce casalinghe: New Amsterdam e Lady Maslenitsa, fatte di drum-machine ed organo, sono molto belle ed avvincenti. In Nativity e Be your virgin lo spettro dei Suicide si fa pressante, Little girl e Lady in the radiator sono gospel desolanti a base di elettronica poverissima. Canta con una varietà ed un espressività troppo forte per passare inosservata: i dischi successivi hanno smussato le asperità, e l'impressione è rimasta che avesse bisogno di un partner compositivo che ne esaltasse le qualità.

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