sabato 17 maggio 2014

Zoogz Rift - Idiots on a miniature golf course (1979)

Nonostante una carriera di infima popolarità all'ombra dei grandi padri putativi Zappa e Beefheart, l'opera geniale di questo mattacchione resiste al tempo e all'usura, mostrando tutto il suo eclettismo e le trovate sardoniche che ha saputo mettere in musica.
Debutto in solitaria, Idiots è un ineffabile miscuglio in cui ci si può trovare un po' di tutto, ma che condenserei in un gag-cabaret-jazz-funk-math-rock spensierato e auto-complicato, con dei bravissimi musicisti a spalleggiare il folle (in rilievo sax e vibes a colorire, nonchè la perfetta sezione ritmica). Musica che sfiora il demenziale ma se ne allontana un passo prima, che diverte e disorienta. Possiamo trovarci delle vignette esilaranti talmente kitsch di cui non si può fare altro che amare (l'eccezionale What can we feed to the lions, The rabbit and the lady, Dinkle dance, Lazy Susan), numeri di soft-jazz da club dell'assurdo (Golden showers, You can go fuck yourself), funk caustico (The night they all came out), hard-rock da cartone animato (Ostriches have sex too you know) anticipi clamorosi su Primus (The great apes ate grapes), e sui Minutemen (Judge Bludge). 
Immagino che la comprensione delle liriche potrebbe dare soltanto valore aggiunto al significato dell'operazione, ma per il momento mi accontento del fenomeno in sè.

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