lunedì 5 maggio 2014

Xela - For Frosty Mornings and Summer Nights (2003)

Un paio d'anni fa John Twells ha ufficialmente sciolto Xela, il suo monicker quasi decennale. E io dico peccato, a prescindere da cosa farà in futuro (per adesso le ultime cose appartengono al duo Jack Dice, che non ho ascoltato), perchè era ormai diventato uno dei solisti più interessanti per l'appunto, dell'ultimo decennio. Il suo primo album, racconta in un intervista, fu pubblicato in seguito all'entusiasmo di amici che lo spinsero a cercare una label, ed è uno splendido esempio di chill-out non commerciale, non molto dissimile da ciò che Kenniff svilupperà poco tempo dopo aka Helios. Come il titolo suggerisce, musiche adatte a tutte le stagioni, rigidamente elettroniche ma dotate di vibrazioni umanistiche, che sostanzialmente mirano a rilassare l'ascoltatore e trasportarlo oltre, non si sa dove ma in altri luoghi del pianeta. 
Musiche che non sono propriamente ambient, nonostante le premesse. Insomma, un esordio fulminante da cui Twells però si discostò molto presto: dopo un incerto secondo album, con The dead sea svolterà bruscamente verso lidi molto, molto più oscuri.

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