La storia è ben nota; nell'estate del 1995 un Damon Edge obeso ed in pessimo stato di salute generale morì di attacco cardiaco nel suo appartamento e nessuno se ne accorse per un mese, fino a quando i vicini fecero forzare la porta d'ingresso. Helios Creed solista viaggiava già a gonfie vele da un decennio e poco dopo sentì non meglio previsate voci di corridoio tipo "hey, prendiamoci il nome Chrome e sfruttiamolo, chè è libero", così ri-prese prontamente possesso del marchio, richiamò i fratelli Stench, aggiunse due membri stabili del suo gruppo, si accordò con la Cleopatra e ristabilì l'entità Chrome in madrepatria. Che fosse un tributo all'ex-amico scomparso o che fosse un esigenza di diritti, non ha avuto molta importanza. Retro Transmission era di fatto un suo nuovo album solista, perchè conservava tutti i caratteri dei suoi predecessori; l'unica differenza è che fu il migliore dal 1992, da Kiss To The Brain, quindi si potè salutare come un buon ritorno alla forma per il re dell'Acid-Punk. A parte un paio di cadute di tono e qualche giro a vuoto, il suo cyber-chitarrismo faceva ancora scintille, sia scatenato nelle tracce più anfetaminiche che dilatato in quelle più sulfuree e spacey. Interessanti anche le derive della seconda parte del disco, su sonorità decisamente più rilassate, seppur sempre intrise di quei sentori alieni che il Nostro porta sempre con sè.
giovedì 19 marzo 2020
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