Quanto sia veramente folle Britt Walford l'abbiamo ben scoperto visionando Breadcrumb Trail, il fantasmagorico documentario sugli Slint. Il suo peregrinare senza una meta dopo la fine del gruppo, il suo finire a fare i lavori più disparati, le sue risposte all'intervistatore, tutto fa seriamente dubitare sulla sanità mentale di questo genio non completamente espresso e purtroppo fermo per troppo tempo senza fare musica. Una delle sue rare partecipazioni attive post-Slint fu quella con gli Evergreen, un quartetto concittadino dedito ad una forma evoluta ed intelligente di garage-punk. Certo non tantissima cosa rispetto al passato, ma nel suo genere quest'unico album rilasciato nel 1996 si allinea agli standard più alti del genere. Influenzati principalmente dai Fugazi ma in grado di convincere per la scrittura, gli Evergreen avevano le potenzialità per sfondare ben oltre il Kentucky, con tracce trascinanti ed intelligenti come Solar Song, Whip Cream Bottle, Klark Kent, New York City e Coyote, che hanno anche il merito di malcelare un evidente contributo/deviazione dalla comoda strada maestra, che indovina indovinello, da chi saranno state imbeccate?
Primal Scream | Come Ahead
2 ore fa
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