Eccellente jazz olandese per una formazione con unico album all'attivo, su etichetta BASF (e quanti ricordi che istilla questa sigla in maiuscolo...).
La formazione, un trio base batteria-contrabbasso-piano + una cantante attiva in una parte ed un cellista sporadico. Il pianista Van Der Broeck è il faro di tutto il disco, con uno stile sia melodico che eterodosso. I Banten avevano radici nelle zone classiche del genere ma sapevano anche fermarsi e produrre atmosfere rarefatte (Incosekwenza memorabile in questo versante) ed eterodosse, con la vocalist più impegnata a starnazzare col kazoo che a cantare.
Un disco strano, che mi immagino registrato in 2 giorni o giù di lì, che in certi momenti ha addirittura anticipato determinate movenze degli Henry Cow.
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