giovedì 30 aprile 2020

Replacements ‎– Pleased To Meet Me (1987)

Idealmente, l'ultimo della trilogia power-pop dei Mats, dopo Let It Be e Tim. Nell'effettivo, il primo album senza Bob Stinson, uscito l'anno prima, e questo non poteva non avere effetti, per quanto il dominio compositivo di Westerberg fosse immutato rispetto a prima.
Quindi, Pleased To Meat Me potrebbe essere definito un po' contrastante nella loro carriera. E dire che la professionalità era in aumento, così come la produzione si faceva sempre più levigata e gli spigoli più smussati (esempio lampante, fiati ed archi sulla ruffiana quanto irresistibile Can't Hardly Wait). Ma quello che restava il loro forte erano i pezzi: Alex Chilton, Valentine (power-pop all'ennesima potenza), The Ledge (autentico pre-Nirvana), Red Red Wine, I.O.U., Shooting Dirty Pool (reminescenze di punk stradaiolo dei primi anni). Al netto di un paio di episodi dimenticabili, PLMM quindi è degno prosecutore di due capolavori irraggiungibili, sia per congiunture temporali interne che per situazioni di circostanza. Da lì in poi sarà il declino.

2 commenti:

  1. Declino finché vuoi ma il famoso "disco dei Replacements che in copertina aveva due cagnetti e nulla più" per me da anni luce a molta altra roba. Grazie per l'ottimo e indefesso lavoro che fai.

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  2. All Shook Down? Se mi dici così, evidentemente l'ho sottovalutato. Mi toccherà rispolverarlo.
    Non è un lavoro....

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