Un tuffo nel primissimo Skelton, con questo EP di 25 minuti uscito poco tempo dopo il suo esordio assoluto, ma già rivelatore di un talento superbo e tormentato. Scemati quasi del tutto gli effetti elettronici di Heidika, Riccardo cuor di leone scopriva già i nervi più delicati del suo animo con 3 pezzi di assoluta bellezza. I due accordi di piano sospesi che aprono A stony ploy mettono brividi istantanei, introducendo una progressione circolare di contemplazione e meditazione profondissima, con archi e chitarre a montare ineffabili. Più circospetti i 10 minuti di Redolent, gonfi di tensione implicita, come la quiete prima della tempesta, per una piece di minimalismo a tutti gli effetti. Chiude Of Something Lost, più squisitamente agreste e con tanto di percussioni (rarità assoluta nel catalogo skeltoniano) ma abbastanza drammatica per non permettere all'attenzione di calare. Con Skelton questo pericolo l'abbiamo corso praticamente mai, soprattutto sotto questa sigla, sintetica ed efficace.
SATURN V Skycycle 1993
5 ore fa
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