Nella prima Mental Hour, fra le varie primizie, c'era un diversivo che esulava dalle atmosfere dominanti; un tre minuti scarsi di crossover jazz-etnico, pregno di fragranze orientali, di ticchettii frenetici di marimba e cimbalero, impreziosito dai fiati. Per 23 anni non ho avuto l'idea di chi fosse questo delizioso melting-pot. Poi, qualche mese fa passai un pomeriggio a divertirmi con Shazam alla ricerca di varie identificazioni e scoprii che si trattava di (per l'appunto) Cimbalero degli Embryo, la freak-jazz-ethnic band di Monaco che con incredibile tenacia tutt'oggi continua a fare musica a quasi mezzo secolo dalla fondazione, sempre guidata dal batterista ed unico membro stabile Christian Burchard. Una band del tutto atipica nel panorama krauto, non soltanto per la sua spaventosa longevità, ma anche per il suo stile sfaccettato.
La Blama Sparozzi fu un doppio vinile, e non saprei dire se sia stato uno dei loro capitoli migliori o più rappresentativo di altri, dato che conosco soltanto i loro primi due, quelli degli anni d'oro. E' un coacervo di jazz-rock, etnica tendente all'orientale con commisioni di art-rock, fin quasi a rasentare il RIO. Esaltanti le bonus tracks della ristampa andorrana (!) in cd del '99, all'insegna di una brillantissima fusion, poco vanitosa ed ottimamente orchestrata. Non c'è che dire, un gruppo da esplorare.
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