domenica 16 gennaio 2011

Lydia Lunch - The agony is the ecstasy (1982)

Performance inclusa nell'EP dei Birthday Party Drunk on the pope's blood, un' EP dal vivo del 1981 che in qualche modo era la pietra tombale della breve carriera degli australiani. La Lunch ai tempi era solita aprirne i concerti in compagnia di Howard, realizzando improvvisazioni radicali, robe davvero forti che Cave odiava...Questo Agony (non sono riuscito a capire se è un live o meno) invece fu un'estemporanea con Steve Severin in libera uscita dai Banshees, evidentemente voglioso di provare qualcosa di diverso e approfittando della visita londinese della poetessa maledetta.
Trattasi di un inferno di 16 minuti, in cui Severin martoria chitarra ed ampli con una selva di feedback e flanger, rigorosamente atonali, su una ritmica primordiale. E con una Lunch letteralmente indemoniata, posseduta da chissà quali fantasmi, ad impersonare un'adolescente terrorizzata e costretta all'angolo. Non che il paragone possa sembrare adatto alla situazione, ma si potrebbe definire l'equivalente psichedelico di un trip andato a male con Siouxsie....
Purtroppo non ho dimestichezza con la produzione della Lunch e credo che dovrei rimediare, quindi non saprei in che posizione si pone quest'episodio, ma si tratta di qualcosa di veramente radicale, quando non agghiacciante.

2 commenti:

  1. Al confronto di Lydia, Susanna Sioux è un'educanda vestita di organza rosa (non che questo si traduca necessariamente in superiorità artistica). Notevole tutta la discografia, le collaborazioni, gli incroci (James Chance, Nels Cline), gli sproloqui, i filmini off, più o meno hard (uno girato con Rollins, se ricordo bene). Da gustare integralmente: non è tempo perso.
    G.C.

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  2. A me non piace. Nelle sue provocazioni e nella sua arte trasgressiva e fuori dai canoni vedo troppo manierismo e poca spontaneità. Troppa ricerca di risultarlo e poco esserlo. Questo a mio parere. Preferisco l'altra donna del paragone in cui ho sempre visto una genuinità diversa e non un essere eccessiva costruito per sembrarlo. Artisticamente poi è questione di gusti. A me non dice granchè.

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