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Trattasi di un inferno di 16 minuti, in cui Severin martoria chitarra ed ampli con una selva di feedback e flanger, rigorosamente atonali, su una ritmica primordiale. E con una Lunch letteralmente indemoniata, posseduta da chissà quali fantasmi, ad impersonare un'adolescente terrorizzata e costretta all'angolo. Non che il paragone possa sembrare adatto alla situazione, ma si potrebbe definire l'equivalente psichedelico di un trip andato a male con Siouxsie....
Purtroppo non ho dimestichezza con la produzione della Lunch e credo che dovrei rimediare, quindi non saprei in che posizione si pone quest'episodio, ma si tratta di qualcosa di veramente radicale, quando non agghiacciante.
Al confronto di Lydia, Susanna Sioux è un'educanda vestita di organza rosa (non che questo si traduca necessariamente in superiorità artistica). Notevole tutta la discografia, le collaborazioni, gli incroci (James Chance, Nels Cline), gli sproloqui, i filmini off, più o meno hard (uno girato con Rollins, se ricordo bene). Da gustare integralmente: non è tempo perso.
RispondiEliminaG.C.
A me non piace. Nelle sue provocazioni e nella sua arte trasgressiva e fuori dai canoni vedo troppo manierismo e poca spontaneità. Troppa ricerca di risultarlo e poco esserlo. Questo a mio parere. Preferisco l'altra donna del paragone in cui ho sempre visto una genuinità diversa e non un essere eccessiva costruito per sembrarlo. Artisticamente poi è questione di gusti. A me non dice granchè.
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