mercoledì 19 gennaio 2011

Madrigali Magri - Malacarne (2002)

Inquietante e lascivo, da far tremare i polsi.
Tutto questo in quanto Succi, ad un certo punto della sua giovinezza, decise che non avrebbe venduto l'anima al dio discografico. E quando nel 1994 formò i MM con la Parodi e Rossi, dando vita a questo progetto sperduto, forse neanche si rendeva conto dell'originalità che si apprestava a mettere in piazza.
Spigoli vivi di elettricità pericolosa (Orco Boia, Tersilia), stasi allucinate galleggianti (Onda Dura, Blues Jesus) magagne di impossibile decifrazione (Devil Did, Era), acusticherie gentili che mostrano il lato "melodico" (Nuova casa, Alba). Il terzo dei MM era tutto qui, breve e ardente prova di un talento obliquo che si ripeteva, e che oggi è ancora brillantemente in pista.
Un bis con gli interessi, dopo Negarville.

2 commenti:

  1. Avevo intestato il post a Lische, ma inavvertitamente avevo fatto un casino bestiale. Mi correggo...

    RispondiElimina