All'epoca comprai solo Valentino, e mi persi gli altri due. A quindici anni di distanza, eppure, appare chiaro perchè Houdini campeggiasse bel bello nella top ten annuale di Blow Up quando era ancora fanza.
Perchè se Valentino era un gran disco, questo debutto manifestava una creatività ed un esuberanza strabordante, un'ora abbondante in cui Mastro Sutherland e compagnia saltavano di palo in frasca nella creazione di misture inedite. Fra folk arcano, indie-shoegaze, etnie stralunate, ancestralità progressive, jazz pellegrino e quant'altro.
Ricordo che ai tempi andava di moda il termine crossover, anche se era riservato soltanto ad alcune band popolari e dedite a certe sonorità prettamente dure. La popolarità i LFK non la ottennero, ma se c'era un crossover vero ed applicato era il loro sound, imprendibile, fantasioso e dalle mille sfaccettature.
Diavolerie dei dimenticatoi.
Perchè se Valentino era un gran disco, questo debutto manifestava una creatività ed un esuberanza strabordante, un'ora abbondante in cui Mastro Sutherland e compagnia saltavano di palo in frasca nella creazione di misture inedite. Fra folk arcano, indie-shoegaze, etnie stralunate, ancestralità progressive, jazz pellegrino e quant'altro.
Ricordo che ai tempi andava di moda il termine crossover, anche se era riservato soltanto ad alcune band popolari e dedite a certe sonorità prettamente dure. La popolarità i LFK non la ottennero, ma se c'era un crossover vero ed applicato era il loro sound, imprendibile, fantasioso e dalle mille sfaccettature.
Diavolerie dei dimenticatoi.
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