sabato 8 gennaio 2011

Library Tapes - Höstluft (2007)

Già il nome del progetto è molto evocativo. E dai primi secondi l'immagine che sovviene è chiara: pare di aggirarsi in una biblioteca enorme e polverosa, dal soffitto altissimo con una vetrata che lascia entrare il sole. E come si odono i primi scratches sembra di vedersi proiettati nello stesso luogo, ma in un video vecchissimo in bianco e nero in cui le increspature sono perfettamente sincronizzate con questi scricchiolii elettronici.
Altre volte sembrano quasi tasti di una vecchia macchina da scrivere, con una premuta ogni tanto. L'ultimo frammento, invece, Distans, mette in scena un treno in frenata eterna, un feedback locomotore.
La musica di Wengren è fatta così: acquarelli di pianoforte con dosatissime iniezioni di musica concreta. Le partiture sono quasi ipnotiche, da tanto che girano attorno sè stesse, suonate con calma serafica ed estrema concentrazione. A volte c'è una sottilissima malinconia, altrove una compassata, accademica contemplazione.
Ciò che stupisce è, oltre alla bellezza delle singole composizioni, l'umanità estrema che Wengren mette in scena, grazie anche al sempre magnifico suono del piano classico, sia secco che riverberato.
Paesaggi scandinavi, sole sulla libreria. Disarmante.

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