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Altre volte sembrano quasi tasti di una vecchia macchina da scrivere, con una premuta ogni tanto. L'ultimo frammento, invece, Distans, mette in scena un treno in frenata eterna, un feedback locomotore.
La musica di Wengren è fatta così: acquarelli di pianoforte con dosatissime iniezioni di musica concreta. Le partiture sono quasi ipnotiche, da tanto che girano attorno sè stesse, suonate con calma serafica ed estrema concentrazione. A volte c'è una sottilissima malinconia, altrove una compassata, accademica contemplazione.
Ciò che stupisce è, oltre alla bellezza delle singole composizioni, l'umanità estrema che Wengren mette in scena, grazie anche al sempre magnifico suono del piano classico, sia secco che riverberato.
Paesaggi scandinavi, sole sulla libreria. Disarmante.
ottimo disco, concordo su tutto quel che dici :)
RispondiEliminaQuesto lo devo ascoltare, intanto buon anno :)
RispondiEliminaUn ottimo anno a tutti gli amici di blog!
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