Power-trio di Austin creato dal batterista degli Ed Hall, quindi texani, quindi sotto la valorosa egida della Trance Syndicate.
Sebbene li abbia ascoltati per la prima volta nel 1995, fino ad oggi non mi ero mai documentato su di loro e mi è caduta una barriera: ero convintissimo che alla voce ci fosse una ragazza. Isterica, urlata, di corde vocali spinate ma mi sembrava veramente femminile ed invece oggi scopro che si trattava di Whitley degli Ed Hall reinventatosi chitarrista e cantante. Bah.
Short of popular, raccolta di singoli, featuring e rarità varie, uscì postumo perchè il trio si era sciolto dopo il secondo album del 1994, e faceva un noise-rock ferale e slabbrato. Quando ci davano dentro in velocità il muro era bello frontale (Carjack Fairy, Quitter, Chanukka), quando rallentavano entravano in un pantano bello malsano (Little candy hearts, Oh), per non riferire di caos putridi come Sinatras. La raccolta soffre inevitabilmente di mancanza di omogeneità e i Cherubs non verranno mai annoverati fra i nomi maggiori del genere, ma i due dischi pubblicati in vita furono più che buoni.
Sebbene li abbia ascoltati per la prima volta nel 1995, fino ad oggi non mi ero mai documentato su di loro e mi è caduta una barriera: ero convintissimo che alla voce ci fosse una ragazza. Isterica, urlata, di corde vocali spinate ma mi sembrava veramente femminile ed invece oggi scopro che si trattava di Whitley degli Ed Hall reinventatosi chitarrista e cantante. Bah.
Short of popular, raccolta di singoli, featuring e rarità varie, uscì postumo perchè il trio si era sciolto dopo il secondo album del 1994, e faceva un noise-rock ferale e slabbrato. Quando ci davano dentro in velocità il muro era bello frontale (Carjack Fairy, Quitter, Chanukka), quando rallentavano entravano in un pantano bello malsano (Little candy hearts, Oh), per non riferire di caos putridi come Sinatras. La raccolta soffre inevitabilmente di mancanza di omogeneità e i Cherubs non verranno mai annoverati fra i nomi maggiori del genere, ma i due dischi pubblicati in vita furono più che buoni.
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