giovedì 14 giugno 2012

Clientele - 4 EPs 2000-2008

Il poker di formato minore rilasciato dagli inglesi nel corso di tutto il decennio.
A fading summer (2000): pura magia, la freschezza avvolgente del sound lo-fi e ultra-genuino, la voce di Maclean fatta passare in un ampli da chitarra, songwriting disarmante, quasi commovente. Saturday, Bicicles, Driving south, An hour before the light, una più bella dell'altra. Nient'altro da dire.
Lost weekend (2003): Sulla scia del piccolo capolavoro The violet hour, lievemente più frizzanti, quasi accattivanti in Emptily Through Holloway e Kelvin Parade. Nella sublime North School Drive compare un piano, e di solo piano è composta la compassata Last orders.
Ariadne (2004): pubblicazione del tutto evitabile, con Ariadne sleeping ancora di solo piano e le due tradizionali Summer Crowds in Europe e Impossible sotto tono. Il nodo centrale è il drone di organo minimale di The sea inside the shell, otto minuti inutili. Passare oltre.
That Night, a Forest Grew (2008): è quasi rock'n'roll, col gruppo talmente esuberante da non sembrare quello di qualche anno prima. Il puro '60's sound di Retiro Park e George says... ci sta ancora, anche se l'ispirazione di un tempo è tramontata e l'assolo di chitarra era veramente evitabile. Ma il funky di Share the night e il surf compresso della title-track suonano quasi innaturali, rispetto alle pubblicazioni principali che non sono mai scese sotto la sufficienza.
Nel complesso, bellissimi i primi due e ben bruttarelli gli altri.

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