mercoledì 13 giugno 2012

Circle X - The ivory tower (1992)

A poco a poco sto diffondendo tutta la discografia dei Circle X, a questo punto mi manca soltanto un titolo e la mia piccola giustizia personale è fatta. La torre d'avorio altro non era che la raccolta di 4 sette pollici che gli appena riformati avevano rilasciato nel corso del 1992. Si parlava anche di un artwork super-esclusivo e super-limitato, a rilanciare l'idea di band multimediale.
Parlando dei contenuti, si tratta di materiale estremamente infiammabile: Pinotti è il solito invasato, Witsiepe lancia granate a tutto sparo. Ad eccezione del dadaismo pianistico di Crooky Crain, pestavano duro, ai limiti di un noise-rock isterico, ottundente, come in Shiny Blue Orb, Fail Better e Compression of the species. Molto peso per il neo-entrato batterista Kob, andando quindi a rinnegare i percussionismi di Prehistory.
In Champs pourry sembra quasi di sentire una versione post-punk di Captain Beefheart, Some thinhs don't grow back riprende la mesta dark-wave, The pleasure gallows lavora di drone scurissimo e feedbacks, ed allora bisognerebbe chiedere ai Sightings quanto i Circle X fossero avanti. Credo che risponderebbero alla grande.

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