venerdì 25 settembre 2015

Roberto Cacciapaglia ‎– Sonanze (1975)

Pianista e compositore milanese con studi classici che iniziò ambiziosamente negli anni '70 per poi trasformarsi in produttore mainstream negli anni '80 ed in seguito autore di jingle pubblicitari: le sue pubblicazioni in proprio, abbastanza sporadiche negli anni, si sono mantenute comunque in aree serie ed è sorprendente come tutt'oggi vengano ancora pubblicate o distribuite su scala major.
Neanche ventenne, nel 1972, suonò il synth su Pollution di Battiato. Sonanze fu il suo debutto solista ed è un bell'esempio di contaminazione stilistica: era evidente quanto Cacciapaglia fosse influenzato dai corrieri cosmici tedeschi dell'epoca, ma il retroterra classico e l'italianità si diffondevano a macchia d'olio in un contesto, ovvero la suite in 10 movimenti, vario e raffinato. Quindi, in mezzo alle glaciali e ferree esplorazioni interstellari, possiamo udire sezioni fiati orchestrali e timpani grevi, affascinati scale pianistiche ipnotiche (il 3° movimento), quadretti pastorali alla Popol Vuh (il 9° è quasi un'outtake da Hosianna Mantra), estatici contemplazioni per moog e synth (il 5°). Un lavoro abbastanza citazionista ma fatto di ottime composizioni, per un autore che sarebbe giusto esplorare almeno un po'.

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