domenica 3 gennaio 2016

Anathema - Distant Satellites (2014)

Devo essermi perso qualcosa negli ultimi vent'anni perchè mi ricordavo gli inglesi Anathema come un gruppo per cui Claudio Sorge esternava grande apprezzamento durante una delle sue ore Rumore 2 La vendetta a Planet Rock, nel '93. Facevano un doom-metal molto lento con le growls ed erano abbastanza simili ai My Dying Bride.
Dopodichè non ne sentii più parlare. Non succede spesso (mi vengono in mente solo gli Ulver, in questo momento): ti dimentichi di un vecchio gruppo per il quale non andavi neanche matto e te lo ritrovi dopo vent'anni completamente cambiato, nonostante la maggioranza dei componenti siano rimasti gli stessi.
Oggi gli Anathema fanno un emo-rock molto melodico, un po' gotico e dalle grandi ambizioni, un genere pericolosissimo che si espone spesso alla stucchevolezza, al patetico ed al salottiero, soprattutto quando si piazzano degli archi a mo' di contorno. Invece Distant satellites si rivela un lavoro onesto e dagli ottimi contenuti, progressivo nel senso più attuale del termine ed equilibrato negli umori. Non mi resta che indagare su come è avvenuta questa metamorfosi.

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