A giudicare dall'estetica truculenta e dall'iconografia dell'artwork delle loro produzioni, i Wraiths sembrerebbero dei black-metallers o qualcosa di stilisticamente affine. In realtà, questo oscurissimo duo di Edinburgo (nè foto nè nomi) si trova in un'area grigia che non appartiene ai noisers anni 'zero nè ad un eventuale revivalismo industriale. L'originalità di un mostro come Plaguebearer può essere dovuto in effetti anche alla zona di provenienza: a mia memoria la Scozia non è mai stata una terra fertile per i rumoristi.
Dichiarano di non usare computer nè sintetizzatori, bensì soltanto attrezzature di risulta e rigenerate per le occasioni, che si trasformano in veri e propri rituali. E finiscono per fare davvero tanta paura, per diventare degli incubi orrorifici; contesi fra power electronics, percussivismi rimbombanti, voci distorte e feedback galattici, i 5 truci settori di Plaguebearer sono il più sano ed autentico rimedio reattivo all'esposizione di una qualsiasi radio commerciale per una durata superiore ai 30 minuti. Ma anche meno.
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