Reperto americano di hard-psych, uno di quelli che l'italiana Akarma ristampò a cavallo del nuovo millennio. La formazione in power-trio e le fasi più concitate richiamano a gran forza i Blue Cheer di qualche anno prima: bassista/lead vocalist e principale compositore, blues-guitar-hero alla Randy Holden e batteristi (uno per side) veloci e sincopati.
Le qualità maggiori però affioravano quando i ritmi si rallentavano e i MG sfoderavano armonie in stile west-coast, un po' autunnali o composite reminescenti persino gli Andromeda di John DuCann. Qualità che esplodevano nella title-track, della durata di 17 minuti, un gioiello psichedelico in cui il chitarrista Tim Roller si esaltava in una fucina di riffs per nulla scontati.
Le qualità maggiori però affioravano quando i ritmi si rallentavano e i MG sfoderavano armonie in stile west-coast, un po' autunnali o composite reminescenti persino gli Andromeda di John DuCann. Qualità che esplodevano nella title-track, della durata di 17 minuti, un gioiello psichedelico in cui il chitarrista Tim Roller si esaltava in una fucina di riffs per nulla scontati.
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