lunedì 23 maggio 2016

Oneohtrix Point Never ‎– R Plus Seven (2013)

Ascoltando Lopatin la considerazione che mi coglie è: oggi, metà anni '10, è acclamato dalla critica, lo considero un discreto genio tecnicistico, i suoi dischi mi piacciono più o meno tutti, il sistema è originale anche se platealmente inserito nel contesto hypnagogico. Ma fra una ventina d'anni, come rivedremo in prospettiva questa roba? A volte ho il sospetto che sia tutta una grande truffa, questo rimasticare synthetico assemblato con poco cuore come un puzzle ritrovato in soffitta, messo in un angolo buio fin dagli anni '80. Il mio sospetto aumenta pensando ad Aphex Twin; se le sue cose di 20 e passa anni fa erano potenti allora e (a mio avviso) lo restano oggi, come farà Lopatin a passare l'esame del tempo senza uscirne screditato?
Nel frattempo, tanto vale affidarsi all'istinto e godersi R plus seven: meno videogioco dei precedenti, più documentario da macchina del tempo, a tratti persino disco in termini di simbiosi musicali che affiorano in qua e in là. Sempre levigata e refrattaria al mondo attuale, l'elettronica illusionistica di Lopatin sa creare brecce inspiegabili come frecce acuminate. Si provi anche il Garden Of Delete dell'anno scorso.

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