Saluto con grande piacere il ritorno di Keith Helios Kenneff, che dopo un Moiety sottotono ritorna ad essere abbastanza vicino ai livelli dei suoi capolavori Eingya e Caesura, dai quali sono passati ormai anni in cui si è dedicato più agli altri suoi progetti, alle produzioni ed alle colonne sonore.
Yume, cosi come in generali tutti quelli di Kenniff, è un disco che amo mettere in sottofondo quando sono in compagnia di persone dalla cultura musicale mainstream o comunque abbastanza limitata. Nessuna novità sostanziale, ma chi ne ha bisogno? E' il solito cantautorato ambient strumentale di grande classe, luminoso e carico di profonde emozioni. Inutile cercare altre parole per descriverlo.
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