Uno di quei lost records di cui normalmente si pensa "ma come fece a non ottenere credito ai tempi?". Uno di quelli che, a scatola chiusa, scometteresti tutto che fu realizzato in Europa.
Ed invece i Touch erano statunitensi, ed il loro leader era nientemeno che Don Gallucci, il grande produttore responsabile del suono immenso di Funhouse, quello osteggiato da Iggy Pop che non lo voleva, quello che in futuro si schernì asserendo che non aveva fatto altro che far suonare il gruppo come se fosse dal vivo, senza incasinare nulla. Il quintetto da lui messo in piedi fu, con ogni probabilità, il primo gruppo progressive del nuovo continente in assoluto; Touch fu un capolavoro che merita in primis di essere scoperto, e che ebbe il solo limite di essere nato al momento giusto ma nel posto sbagliato del pianeta. Incentrato sugli effluvi di piano ed organo di Gallucci, un key-master di grande tecnica e gusto, il disco gira meravigliosamente fra arie pastorali, suite sepolcrali, acrobazie neo-classiche e fioriture esplosive in cui fa ottima figura anche il chitarrista Newman.
La ristampa in cd include una colonna sonora registrata nel 1973 da un'estemporanea reunion, che non fa altro che accrescere il rimpianto per non aver potuto assistere alla prosecuzione artistica di Gallucci, che di lì a poco abbandonò del tutto la musica.
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