Con quell'aspetto così antico, difficilmente ci si sarebbe atteso un compositore così ardito. Invece il francese Parmegiani è stato un agitatore di suoni d'avanguardia coraggioso e proteso in avanti, oltretutto a partire dai 40 anni in poi, ovvero dai seventies, dopo un lungo apprendistato come ingegnere del suono e sonorizzatore di servizio. In quello che viene definito il suo capolavoro, composto a metà '80, Parmegiani concepisce una "musica" temibile, apparentemente atonale, ma costruita a puntino per stratificare stati d'animo e stimolazione di cellule cerebrali; lo spettro delle frequenze è sbilanciato verso l'alto, con le micropunte a conficcarsi come schegge, le oscillazioni paurose fanno sbalzare da una cassa all'altra. E' ovviamente un ascolto difficile (sono anche 73 minuti, per cui occorre una certa forza di stomaco), ma se si riesce a seguire il filo del discorso si viene premiati con un gorgo avvincente ed avventuroso.
mercoledì 22 maggio 2019
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