Ruspante hard-blues da parte di una meteora tedesca; non ci fu mai un Second, per il quartetto di Saarbrucken. Forse il mondo non si è perso nulla, perchè dopo tutto l'output era abbastanza canonico: un hard-rock blueseggiante sanguigno e viscerale, molto british nell'impostazione, non resta decisamente un must per gli amanti dell'epoca, ma ciò che colpisce (oltre al fatto che uno dei componenti era quasi rasato a zero, una rarità assoluta per quei tempi) dopo 48 anni è la qualità assoluta del suono, grazie alla regia in cabina di Conny Plank, autentico deus-ex machina di una stagione irripetibile. Per quanto riguarda le tracce, risaltano quelle con un pizzico di psichedelia annessa, una vena che avrebbero potuto sviluppare in caso di continuazione: le scie galattiche della chitarra in Witches' Meeting e soprattutto l'ipnosi di Trip, che li vede protagonisti anche in un video delirante sotto l'egida della WDR. Erano tempi proprio ruggenti.
martedì 28 maggio 2019
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