Un'unica, colossale, immane, gigantesca allucinazione sonora di Bianchi, l'ultimo titolo prima della pausa di 13 anni complice la svolta mistico-religiosa, accreditata come colonna sonora per un fantomatico film mai realizzato dallo stesso. 47 minuti, il massimo consentito dal vinile riempito come un uovo, con la solita sforbiciata brutale al termine, sostanzialmente un fermo immagine di Phaedra dei Tangerine Dream elevato all'ennesima potenza, che si sviluppa per ondate intercalate. Lato A più astratto, lato B più organico con una vaga parvenza di ritmo nel finale, e che vede persino la comparsa della voce, seppur ovviamente manipolata e distorta. Poco da dire, è un suono che ipnotizza senza compromessi e ti cala in un vortice ineffabile, col punto a favore del fascino vintage della bassa fedeltà, una lezione che risuona ancora oggi in tutto il mondo.
giovedì 2 maggio 2019
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