giovedì 31 ottobre 2019

Voïvod ‎– The Outer Limits (1993)

Il mio disco preferito dei canadesi, l'ultimo con il vocalist originale Snake. Fu non a caso un vero e proprio traguardo di maturità; partiti da un ormonale trash in adolescenza, pervenirono ad un hard-metal-prog-fantascentifico impeccabile e dalla loro ci fu anche l'ispirazione.
Ci arrivarono per tappe ben costruite, come testimoniato dai passaggi intermedi; Nothingface e Angel Rat avevano dimostrato che coniugare prog & psych non era una bestemmia e il loro pubblico non voltò le spalle, anzi, ne guadagnarono.
The outer limits vede il chitarrista Piggy al top della sua ispirazione, un vulcano tecnico inarrestabile, ed ottime composizioni: i 17 minuti di Jack Luminous rappresentano uno sci-fi-prog-trip formalmente impeccabile nonostante qualche passaggio un po' calcato. Splendide Moonbeam rider, Time Warp, Fix My Heart, scandite da ritmiche elastiche e progressioni armoniche emozionanti. E con una produzione più aperta (più 90 e meno 80, direi) sarebbe uscito persino meglio, a mio avviso.

2 commenti:

  1. Tra un po' mi salti fuori a desiderare una produzione di Eno pure qua!
    Vanno bene così sia questo (ma ancora di più l'immenso Heaven Up Here!).

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  2. Massi', faccio soltanto della fanta-musica e delle piccole supposizioni sulla produzione che avrei voluto sentire, ma è chiaro che il bello di un disco può essere anche questo, il suo fermo immagine storico anche dal punto di vista tecnico.

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