Eccezionale ritrovamento da parte di Feis e De Simone, due musicisti che furono vicini a Cilio in vita. La cosa potrebbe anche esser stata romanzata, romanticamente, ma non ha importanza: ci voleva, un recupero per un artista eccezionale così poco documentato.
Trattasi di materiale risalente al 75/76, quindi antecedente ai Dialoghi del presente. La qualità sonora è medio-bassa ma non inficia più di tanto sulla resa delle composizioni, in gran parte per chitarra acustica solitaria, con Cilio impegnato in un dolente fingerpicking spesso accostabile a John Fahey. Non è dato di sapere se l'artista intendesse approfondire discograficamente questa vena agreste, in ogni caso sembrano più bozze che quadri definiti, per quanto di assoluta qualità.
Le vere gemme però stanno nelle varianti: la prima traccia, un'escursione notturna fatta di clangori percussivi, increspature di fiati e risonanze elettroniche, una processione atonale di 12 minuti e mezzo. La seconda, in linea, ma di durata dimezzata, si regge su quella che sembra essere una linea di basso proto-post-rock. La chiusura, intitolata Liebeslied, è con ogni probabilità una registrazione ex-novo, vista la qualità, di Fels, che in vita era l'esecutore pianistico di fiducia di Cilio.
Selezionato da una quantità imponente di musica, I Nastri Ritrovati è importante per continuare a diffondere una voce incompresa, ignorata, che forse è avanti ancora oggi.
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