Nella schizofrenica produzione di Bill Callahan post-Red Apple Falls, abbiamo assistito ad un autore profondamente narcisistico, liberatosi delle pastoie della propria timidezza iniziale, de-zavorratosi dal carico di umiltà che aveva contraddistinto i suoi primi capolavori, e trasformatosi in un autore classico possessore di una formula personale. Quando i risultati sono stati deludenti, abbiamo ottenuto dischi sfocati e svogliati, quand'è andata discretamente sono stati altalenanti, quand'è andata bene ci sono arrivate le Dongs of Sevotion.
Sia inteso che le vette di Julius Caesar o Wild Love erano belle andate e lo stile era diventato troppo professionale per avvicinarcisi, ma qua BC tira fuori la stoffa e la classe, al netto di qualche tiritera delle sue che le riconosci subito e pensi ma perchè non si è concentrato sul suo meglio?
Che qui è una metà abbondante; The Hard Road, Easily Led, Nineteen, Cold Discovery, Devotion, Justice Aversion, che se non altro resuscitavano con orgoglio il suo spleen programmatico ed aitante. L'altra metà, giocosa, gioviale, ironica, accattivante, per me è da buttare. Facendo una media, questo BC ci stava bene lo stesso; bastava fare un best-of ed il capolavoro era bello servito.
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