Travagliatissimo quintetto inglese capeggiato da Bickers, personaggino inquieto che era stato sbattuto fuori dagli House Of Love per aver dato fuoco ad una pila di soldi...Ed in effetti il suono dei Levitation era alquanto nevrotico, lasciava poco spazio alle melodie lineari, proponeva break e piccole orchestrazioni acrobatiche che facevano ricomparire il tanto famigerato fantasma del progressive, così abiurato ai tempi....
Ciò nonostante la stampa li esaltava e le porte del successo sembravano potersi aprire. Oltretutto ricordo un'intervista a Ciccio Smith in un Rockstar del 1992, in cui li nominava come un ascolto preferito. In certi punti (il bellissimo break strumentale di World around, o lo spleen galattico di Resist) faceva capolino per l'appunto una lieve influenza Cure. Il chitarrismo arzigogolato di Bickers e il dispiegamento di tastiere didascaliche (Pieces of Mary) portavano ad alcune derive psichedeliche. Proprio quelle che, esattamente come il prog, venivano isolate quando non derise dalla stampa inglese. Occorre anche dire però che i Levitation avevano il punto di forza propulsivo in Francolini, un batterista autenticamente posseduto dal demonio, che suonava ogni rullata come se fosse stata l'ultima della sua vita.
Con tali premesse, Need for not sarebbe potuto diventare un capolavoro, ma non lo fu perchè le idee, anche quelle migliori, finiscono per amalgamarsi male e far perdere spesso il focus del lavoro. Insomma, mancò omogeneità al risultato finale e i Levitation forse avrebbero potuto rimandare il target al disco successivo, non fosse stato che nel 1993 un Bickers sempre più schizofrenico durante un concerto confessò al pubblico il suo disagio e si chiamò fuori, decretandone di fatto lo scioglimento.
Ciò nonostante la stampa li esaltava e le porte del successo sembravano potersi aprire. Oltretutto ricordo un'intervista a Ciccio Smith in un Rockstar del 1992, in cui li nominava come un ascolto preferito. In certi punti (il bellissimo break strumentale di World around, o lo spleen galattico di Resist) faceva capolino per l'appunto una lieve influenza Cure. Il chitarrismo arzigogolato di Bickers e il dispiegamento di tastiere didascaliche (Pieces of Mary) portavano ad alcune derive psichedeliche. Proprio quelle che, esattamente come il prog, venivano isolate quando non derise dalla stampa inglese. Occorre anche dire però che i Levitation avevano il punto di forza propulsivo in Francolini, un batterista autenticamente posseduto dal demonio, che suonava ogni rullata come se fosse stata l'ultima della sua vita.
Con tali premesse, Need for not sarebbe potuto diventare un capolavoro, ma non lo fu perchè le idee, anche quelle migliori, finiscono per amalgamarsi male e far perdere spesso il focus del lavoro. Insomma, mancò omogeneità al risultato finale e i Levitation forse avrebbero potuto rimandare il target al disco successivo, non fosse stato che nel 1993 un Bickers sempre più schizofrenico durante un concerto confessò al pubblico il suo disagio e si chiamò fuori, decretandone di fatto lo scioglimento.
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