Indie-Prog? Soltanto sulla valente Too Pure potevano manifestarsi i LFK, una delle band scozzesi più originali degli ultimi 20 anni. Nei meri 5 anni di esistenza il 4-piece ha pubblicato 3 dischi, con zero titoli sui newspapers e pochissimi riconoscimenti. Davanti ad un capacissimo trio rock convenzionale il leader polistrumentista Sutherland spiccava per doti non comuni: la capacità di suonare svariati strumenti che tipicamente non hanno legame con l'indie, specialmente quello inglese, conferivano al sound una malcelata componente progressive, anche se comunque imbevuta in una robusta corazza, contenuta nei formati song. La voce poi, era altrettanto singolare; una specie di incrocio fra il David Thomas meno deviato e il Schulman dei Gentle Giant, forse l'unico piccolo punto di tangenza col prog reale. Valentino è una filata sfrizzante dai toni semi-crepuscolari, piena di luci ombre, vuoti-pieni, in cui le sferzate chitarristiche di Cameron mantengono innovativo lo spirito fantasioso di questa meteora colorita dei mid nineties.
Da ricordare.
Da ricordare.
(originalmente pubblicato il 09/06/09)
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